La conservazione di un bene architettonico, in questo caso il complesso fortificato del “Castello dei Fieschi”, perfettamente riconoscibile nella materia e nella conformazione urbanistica, può essere funzionale alla valorizzazione del territorio in quanto si opera su un “organismo vivo”. Per tale motivo, non è possibile pensare separatamente il restauro conservativo del complesso dal suo riuso, e ancor meno dal contesto in cui è inserito, di alto valore storico e ambientale.
“Il castello di Varese Ligure ha una storia antica ed una storia moderna. Della prima continueranno ad occuparsi gli studiosi che amano riferire le loro indagini alle vetuste pietre del misterioso monumento. Dalla seconda potrebbe ispirarsi uno scrittore fecondo, per un racconto ricco di colpi di scena e di situazioni impreviste, con epilogo a lieto fine, quale oggi noi abbiamo il piacere di evocare.
L’immobile versa in uno stato di conservazione mediocre. Restaurato come detto negli anni 1961-65 al fine di recuperarne le strutture, è sostanzialmente privo di impianti e le opere di finitura iniziano ad evidenziare i tipici decadimenti della sostanziale mancanza di interventi di manutenzione e conservazione.
Scale in pietra arenaria a vista a sviluppo lineare, fungono da collegamento tra i diversi livelli della Casa-fortezza, dal piano stradale di accesso al primo livello della terrazza del “... cammino di ronda ...”, e da qui alla spaziosa sala al secondo piano del Torrione Landi. Strutture in legno “..escogitate per la presente sistemazione monumentale..” in occasione del restauro complessivo, collegano invece i 4 livelli della torre del Piccinino e questi con l’ampia terrazza di copertura.
Il progetto di restauro si pone quindi l’obiettivo di operare nell’ambito della conservazione dei paramenti murari e delle strutture di copertura, impedendo le consistenti infiltrazioni di acqua piovana ad ogni evento meteorologico importante e garantendo la salubrità e fruibilità degli ambienti.